La recente riforma fiscale introdotta dal Decreto Legge 75/2023 apporta un cambiamento importante per quanto riguarda il trattamento IVA degli incassi per le Associazioni e Società Sportive Dilettantistiche (ASD e SSD).
A partire dal 1° gennaio 2025, i servizi a pagamento strettamente legati alla pratica dello sport o all’educazione fisica, forniti da ASD o SSD a persone che partecipano a tali attività, saranno esenti da IVA, come previsto dall’art. 10 del DPR 633/72.
Questa nuova norma elimina la differenza di trattamento IVA basata sullo status di associato o tesserato. In altre parole, non importa se l’utente è iscritto all’associazione o meno: tutti i servizi legati alla pratica sportiva o all’educazione fisica saranno considerati esenti da IVA, senza distinzione.
È importante sottolineare che la riforma non implica un aumento di costi per le associazioni e società sportive, poiché l’IVA non sarà comunque applicata sui corrispettivi specifici per tali servizi.
Tuttavia, per adeguarsi a questa nuova normativa, sarà necessario adempiere a una serie di obblighi fiscali e amministrativi. Tra questi, il primo passo essenziale sarà l’apertura della partita IVA per le ASD e SSD che non l’abbiano già attivata.
Questa novità richiede quindi un’attenta preparazione per gestire correttamente i nuovi adempimenti previsti.